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Piano Vesuvio

Vesuvio

L’apparato vulcanico del Vesuvio è certamente uno fra i vulcani al mondo più monitorato dagli scienziati in quanto una sua possibile eruzione determinerebbe una vasta area ad elevato rischio. Nel 2007, sulla base di nuovi accurati studi effettuati sulla viabilità di esodo e sulle modalità e tempistiche di una eventuale evacuazione della Zona Rossa, sono state modificate le procedure di evacuazione e trasferimento della popolazione, il cui site-test fu l’esercitazione internazionale MESimEx 2006. Successivamente nel 2012, il Dipartimento della Protezione Civile emanò un nuovo documento concernente gli Scenari Eruttivi e Livelli di Allerta per il Vesuvio. Sulla base del documento di Scenario sopracitato e del parere espresso dalla Commissione Nazionale per la previsione e prevenzione dai Grandi Rischi - Settore Rischio Vulcanico, d’intesa con la Regione Campania, il DPC ha provveduto a emanare l’estensione della Zona Rossa, che, attualmente, comprende territori appartenenti a 25 comuni delle province di Napoli e Salerno; la Zona Rossa rappresenta l’area in cui le conseguenze della caduta dei flussi piroclastici e dei crolli per accumuli di cenere dovranno portare, come unica misura di salvaguardia per la popolazione, alla completa evacuazione cautelativa. La nuova delimitazione è stata formalizzata con Delibera della Giunta Regionale della Campania n. 250 del 26 luglio 2013 e con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2014.

Tale Direttiva stabilisce la strategia di salvaguardia della popolazione dei 25 Comuni prevedendo l’evacuazione, anche forzata come estrema ratio, e il trasferimento nelle Regioni/PPAA gemellate. Inoltre ha definito la nuova distribuzione dei gemellaggi fra i Comuni vesuviani coinvolti e le Regioni/PPAA, in quanto oltre a essere mutato l’elenco dei Comuni, è anche cambiata la distribuzione della popolazione residente, la cui equa suddivisione deve avvenire in base alla capacità di risposta di ciascun territorio regionale. A seguito della Direttiva, i gemellaggi in essere nei precedenti Piani delle Regioni/PPAA sono variati proprio per l’aumento dei Comuni in Zona Rossa da 18 a 25, Per quanto riguarda il Lazio, i nuovi gemellaggi previsti dalla Direttiva sono con il Comune di Ottaviano e con parti del territorio di tre quartieri orientali del Comune di Napoli (Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio).

Con la precedente DGR Lazio n. 30/2017 la Giunta Regionale ha approvato lo schema del Protocollo di gemellaggio con il Comune di Ottaviano

Successivamente la Regione Lazio, per dare consistenza tecnico-amministrativa a quanto richiesto nella Direttiva e nelle susseguenti Indicazioni, con la DGR n. 136/2018 ha approvato il Piano di Emergenza per il trasferimento e l’accoglimento delle popolazioni dei Comuni Gemellati con la Regione Lazio che saranno evacuate a seguito dell’eruzione del Vesuvio al fine di definire scenari, percorsi e procedure che permettano di gestire in modo idoneo, rapido ed efficace l’eventuale emergenza per il trasferimento e accoglimento delle popolazione evacuata dei Comuni gemellati all’interno del territorio regionale.

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